“È originaria dell’area di Massa Lombarda, “il paese della frutta”. Rossa, profumatissima e ideale anche per le confetture.” Un prodotto 100% romagnolo.
La pesca buco incavato è entrata a far parte dei Presìdi Slow Food nel 2020. Si tratta di una varietà di pesca con polpa bianco-verde e sfumature rosso intenso, di media pezzatura. È bella da ammirare, ma soprattutto da gustare!
Una storia antica
La sua coltivazione, nel Novecento, avviò la rivoluzione della frutticoltura romagnola portando agli altari della cronaca il comune di Massa Lombarda, al confine tra le province di Ravenna, Bologna e Ferrara.
Un secolo fa in questo borgo di origine medievale, epicentro del settore frutticolo, alcuni pionieri sperimentarono i primi impianti per la coltivazione degli alberi da frutto, in particolare dei peschi. Notevole fu l’impulso alle prime esportazioni di tante varietà verso l’Europa, tanto che nel 1927 la città fu sede della Seconda Esposizione Nazionale di Frutticoltura.
Tra le coltivazioni si distingueva il pesco – il cosiddetto “bus incavé ” – per la caratteristica sutura del suo frutto, profonda e incavata.
Dall’Esposizione nazionale del 1927 al declino
Dopo aver trainato per circa 30 anni l’economia della zona, incominciò il declino della pesca buco incavato. Le cause vanno ricercate nell’introduzione di nuove cultivar originarie dell’America, di maggiore conservabilità, facile commercializzazione e trasporto. Se nel 1936 il buco incavato rappresentava il 20% della produzione romagnola – a cui va aggiunto il 7% della tipologia tardiva – gli anni Sessanta segnarono quasi la fine di questa pesca, confermata da un brusco calo del dato allo 0,2%.
Il progetto di riscoperta…
Da alcuni anni, a Massa Lombarda, lo stesso pesco che, un secolo fa, segnò l’inizio della fioritura economica diventa il protagonista di un interessante progetto di recupero della cultivar originaria.
L’amministrazione comunale e il Centro Ricerche Produzioni Vegetali di Cesena hanno dimostrato notevole impegno per il ritrovamento della varietà, rinvenuta nel terreno di un contadino massese. Da quel momento, come è iniziata la replica e la successiva distribuzione agli agricoltori.
La comunità del luogo ha accolto con entusiasmo il progetto volto a recuperare la pesca dal buco incavato. Con l’ingresso nel Presidio Slow Food, l’idea è stata quella di rilanciare l’economia locale, accarezzando le tradizioni e provando a innovare.
Questa pesca è prodotta nei comuni di Massa Lombarda, Bagnacavallo, Conselice, Lugo, Faenza Russi e Ravenna. Il Presidio Slow Food è sostenuto dal Comune di Massa Lombarda e attualmente la produzione si aggira intorno ai 200-300 quintali l’anno.
La pesca buco incavato si trova fresca durante il periodo di raccolta, dalla seconda decade di agosto a metà settembre. La raccolta viene fatta a mano. È ottima mangiata fresca, ma viene abitualmente trasformata, dando vita a confetture, pesche sciroppate o essiccate e nettari. I trasformati sono reperibili tutto l’anno.