Il pepe è una spezia conosciuta già nell’antichità, veniva utilizzata per le sue proprietà come un vero e proprio medicinale. Mentre, il suo uso come spezia risale alla preistoria, ovviamente nel continente indiano. Dall’India, dalle coste del Malabar, proviene la prima coltivazione di pepe. In tempi remoti aveva un valore tale da essere utilizzato come moneta per gli scambi commerciali; chiamato anche oro nero.
Costoso, raro e incredibilmente richiesto, tanto che nel 410 d.C. i Visigoti chiesero per la salvezza di Roma, un riscatto di oltre una tonnellata di pepe nero.
Il pepe ha alimentato l’economia di intere nazioni. Fu una delle forze trainanti di un commercio di spezie che portò ad un sistema autoritario del colonialismo europeo e alle sue conseguenze storiche.
Oggi, il pepe nero rimane la spezia più conosciuta del pianeta, rappresentando una parte molto importante del commercio globale di spezie, il cui prezzo lo annovera tra le principali materie prime insieme a grano, mais e riso.
Secondo il gruppo IMARC, una delle principali società di ricerche di mercato, nel 2021 il mercato del pepe nero è stato valutato di 3,67 miliardi, con previsioni di crescita che si assesterebbero su un valore di 5 miliardi entro il 2027. Eppure, ora che il pepe è sempre più diffuso, viene troppo spesso sottovalutato.
Tra tutti i diversi tipi di pepe, il re indiscusso è il pepe nero, che rimane il motore del commercio internazionale di spezie.
C’è un motivo se il pepe è il re delle spezie : offre una via d’accesso a un vasto numero di cucine.
ll cibo è cultura