L’ ORO VERDE DELLA SICILIA
Il Mediterraneo è da sempre mare del gusto, degli aromi, dei sapori, delle spezie. Storica area di scambio tra Oriente e Occidente, è attraverso il Mare Nostrum che il pistacchio raggiunse l’Italia. Un frutto che viene da lontano, dalla Persia e dalla Turchia, e si è radicato in Sicilia, in particolare a Bronte.
Bronte (Bronti in siciliano) è un comune italiano di 18 250 abitanti della città metropolitana di Catania in Sicilia.
Si estende alle pendici occidentali dell’Etna. È un comune del Parco dell’Etna e del Parco dei Nebrodi conosciuto per la varietà del pistacchio verde di Bronte.
È una pianta molto antica: già nota e coltivata dagli antichi ebrei, che ritenevano il suo frutto prezioso, la coltivazione del pistacchio fu poi incrementata e sperimentata dagli Arabi, che strapparono la Sicilia ai Bizantini i quali trovarono nell’isola, in particolare alle pendici dell’Etna, l’habitat naturale per uno sviluppo rigoglioso e peculiare della pianta. È così che nasce il pistacchio di Bronte, la cui notorietà è cresciuta negli anni e, di conseguenza, anche la richiesta.
Nel 2009, il pistacchio di Bronte ha ottenuto la Denominazione di origine protetta, DOP.
COLTIVAZIONE E PRODUZIONE
I pistacchieti (a Bronte chiamati, in dialetto, “lochi”) sono coltivati principalmente su circa 3.000 ettari di terreno lavico. La superficie coltivabile è molto limitata, con terreni spesso rocciosi, di scarso valore agronomico, con frequenti pendii ripidi e irregolari, di difficile accesso. Questo impedisce all’uomo l’introduzione di qualsiasi tipo di meccanizzazione rendendo difficile la riduzione degli elevati costi di produzione. La raccolta avviene alla fine dell’estate, tra agosto e settembre, ma solo ad anni alterni: un anno la raccolta, l’anno successivo si eliminano le gemme per proteggere la pianta.
La coltivazione e la produzione di pistacchio rappresentano un’importante fonte di reddito per gli abitanti di Bronte, tanto da essere soprannominato “oro verde ”, per il suo alto valore commerciale. A Bronte, paese della provincia di Catania, si producono infatti un’infinita varietà di prodotti derivati dalla lavorazione del pistacchio, come il famoso pesto di pistacchio per il condimento della pasta, il gelato al pistacchio, i biscotti di pistacchio, la crema di pistacchio, il cioccolato al pistacchio e molti altri.
In termini numerici, il pistacchio di Bronte rappresenta oltre il 90% della produzione italiana di pistacchio e circa il 2% di quella mondiale.
PROPRIETÀ E BENEFICI DEL PISTACCHIO DI BRONTE
A trarre il maggiore vantaggio dal consumo di pistacchio di Bronte è il sistema cardiovascolare, poiché aiuta a contrastare molti fattori di rischio, tra cui il diabete di tipo 2. Non solo: la particolare composizione dei grassi del pistacchio, insieme alla ricchezze di fibre, aiuta a modulare la glicemia e a mantenere nella norma il profilo lipidico.
I pistacchi sono privi di colesterolo : 30 grammi di pistacchi contengono solo 13 grammi di grassi, di cui solo una minima parte (1,5 grammi) saturi; il resto è composto da grassi “buoni” e da importanti nutrienti quali proteine, potassio e vitamina E.
Il pistacchio, in generale, come gli altri semi oleosi, favorisce la riduzione di stress ossidativo e l’infiammazione: rispetto ad altri semi oleosi, contiene infatti un maggior quantitativo di sostanze antiossidanti quali luteina, tocoferoli e beta-carotene. È particolarmente ricco di ferro, calcio, fosforo, potassio e zinco, essenziali per la fertilità maschile. Anche il contenuto di magnesio è molto buono, il che aiuta a essere felici.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia 30gr. di pistacchi, magari come spuntino.
USI E CONSUMI
Il Pistacchio di Bronte viene utilizzato anche nei primi e nei secondi piatti e in tanti altri modi differenti, per esempio per aromatizzare bevande e varie pietanze. Inoltre, viene impiegato nell’ industria delle carni insaccate (mortadella), ma trionfa nell’ industria dolciaria in paste, torroni, mousse,creme, confetti, e gelati.
Vale anche la pena parlare anche di una tipicità unica del territorio di Bronte: la Filletta. Un ricetta tramandata di generazione in generazione. È composta da zucchero, farina e uova. La sua è una forma perfettamente circolare dalla consistenza soffice, gustosa, dal colore caldo e perfetto
‘A RICCHIGIA:
azienda agroalimentare di pistacchio D.O.P. e non solo…
“ Quando pensai al nome dell’azienda, tra tanti, scelsi il nome della contrada dove è situato il pistacchieto di famiglia: ’A Ricchigia. Gli antichi diedero questo nome al luogo che significa “la ricchezza”, proprio perché tutto quello che nasce in questa terra ha un sapore unico! ”
Cit. Laura Lupo
‘A Ricchigia propone, sul mercato Italiano e Internazionale, prodotti agroalimentari naturali da decine di lustri radicati in un ambiente incontaminato. La forza di ‘A Ricchigia è l’artigianalità dei processi di lavorazione e l’uso di materie prime di altissima qualità, come il Pistacchio di Bronte D.O.P. e le mandorle siciliane, molte delle quali di produzione dell’azienda di famiglia, che opera nel settore della produzione e commercializzazione del pistacchio di Bronte e della frutta secca da più di cinquant’ anni. ‘A Ricchigia nasce alle pendici dell’Etna a Bronte nel 2013 per volere di Laura Lupo appoggiata, dall’ esperienza di tre generazioni, da suo marito. L’azienda ha un vasto assortimento di prodotti tra cui la crema di pistacchio,il pesto al pistacchio,il panettone e la colomba al pistacchio,altre creme,varie marmellate e confetture,ecc…