Il cibo è cultura: Ciliegia Ferrovia

La Ciliegia Ferrovia è una varietà di ciliegia originaria delle Murge, in Puglia.

L’oro rosso della Puglia, il frutto più ambito da maggio a luglio: le ciliegie. La varietà più diffusa della regione (e d’Italia) ha un nome molto curioso: la ciliegia “Ferrovia”, la tipologia più venduta al mondo.

Caratteristica è la sua dimensione, con la tipica forma a cuore, può raggiungere anche il peso di 10 grammi. Queste ciliegie sono così diffuse perché crescono già coi primi caldi, hanno un sapore deciso e sono ricche di sostanze nutritive. Sono anche delicate, come tutte le ciliegie: un acquazzone imprevisto e va in frantumi tutto il raccolto.

Sono le ciliegie per eccellenza: si chiamano, come già detto, Ferrovia oppure “di Turi”, il nome del piccolo paesino in provincia di Bari dal quale provengono. L’origine del nome di questa particolare varietà è tutt’oggi dibattuta. Due sono le leggende più accreditate, entrambe ci riportano indietro di un centinaio d’anni:

La leggenda più celebre vede Sammichele di Bari come vero luogo d’origine della ciliegia Ferrovia. Il nome, risalirebbe al 1935, anno della “scoperta” del primo albero di questa varietà nei pressi del casello delle Ferrovie Sud-Est proprio di Sammichele di Bari. La pianta sarebbe stata curata per diversi anni da Giorgio Rocco, il casellante ferroviario dell’epoca, che avrebbe distribuito i frutti a tutti gli amici della zona. Da allora la Ferrovia si sarebbe diffusa in tutta la provincia di Bari prendendo il nome di “Ferrovì”.

La seconda versione, quella più probabile e lega il nome di questo frutto alla resistenza delle ciliegie nei viaggi in treno. In questo caso andiamo a Turi, ancor oggi cittadina in pole position nella produzione di questo frutto. Siamo sempre negli anni Trenta, nei pressi della Masseria Caracciolo, in compagnia di Matteo Di Venere e Giovanni Arrè, due agricoltori locali.

Dopo un pic nic i due amici avrebbero seppellito i semi delle ciliegie mangiate quel giorno, della qualità Capo di Serpe-Ruvo, sotto un piccolo cumulo di pietre. I due agricoltori avrebbero curato le piantine nate dalla semina e, dopo circa un anno, avrebbero trovato gli alberelli di ciliegie.

Di Venere e Arrè avrebbero commercializzato il prodotto in tutta Italia dopo aver constatato le incredibili qualità di resistenza delle ciliegie. In realtà, la Puglia produce ciliegie da tempo immemore e già all’inizio del 1900 la coltivazione era molto avanzata. Quasi tutti i frutti erano però riservati al mercato estero o del nord Italia, quasi tutte le ciliegie erano destinate alla commercializzazione di marmellate, canditi e sciroppi.

IL CIBO E’ CULTURA. Elisa.

Carrello